Edizione 2023

Radici e futuro

Giunti alla quarta edizione, nella bellissima cornice dell’Arcipelago di La Maddalena, Giugno Slow conferma la sua natura di palcoscenico sul quale vanno in scena i temi dell’identità, dell’eccellenza e della sostenibilità, diventando appuntamento atteso di approfondimento, curiosità e crescita rivolto al grande pubblico e agli operatori di settore.

Ed è sempre grazie agli aneddoti di vita vissuta, ricerca e sacrificio di uno dei più illustri abitanti dell’Arcipelago, Giuseppe Garibaldi, che l’evento pone al centro della sua azione tutta la filiera del cibo dal Campo alla Tavola.

L’edizione di Giugno Slow 2023, col claim “radici e futuro”, oltre a confermare l’orientamento verso la consapevolezza dell’importanza delle risorse, sia materiali, sia culturali, vuole rappresentare a pieno come queste siano la base per creare ricchezza e libertà a vantaggio di chi fa vivere i territori.

La quarta edizione sarà occasione per duplicare questi momenti di approfondimento con due importanti appuntamenti: “Vite e Vite. Incontri con i vignaioli” e “Casa Slow Food Sardegna” che, con una presenza complessiva di trenta aziende agricole, costituiranno occasione per conoscere vini artigianali e prodotti tipici, espressione di sostenibilità, biodiversità ed eccellenza.

I ristoranti e i bar di La Maddalena, dopo l’esperienza maturata nelle tre edizioni dei Contest Food for Change: A Tavola con Garibaldi e Un Brindisi per Garibaldi, svilupperanno un percorso enogastronomico con i produttori presenti, ideando proposte originali, che sappiano valorizzare la qualità e varietà delle materie prime utilizzate.

L’evento è promosso dal Comune di La Maddalena e da Slow Food.

Vi aspettiamo anche quest’anno per la quarta edizione di Giugno Slow!

“Le radici, intese come risorse materiali e culturali, sono alla base per creare ricchezza e libertà a vantaggio di chi fa vivere i territori”

“[…] Uno può chiedersi: perché questo stato agitato e violento dell’Europa? Tutti parlano di civiltà e di progresso? A me sembra invece, che eccettuandone il lusso, noi non differiamo molto dai tempi primitivi, quando gli uomini si sbranavano fra loro per strapparsi una preda. Noi passiamo la nostra vita a minacciarci continuamente e reciprocamente, mentre che in Europa la grande maggioranza, non solo delle intelligenze, ma degli uomini di buon senso, comprende perfettamente che potremmo pur passare la povera nostra vita senza questo perpetuo stato di minaccia e di ostilità degli uni contro gli altri, e senza questa necessità, che sembra fatalmente imposta ai popoli da qualche nemico segreto ed invisibile dell’umanità, di ucciderci con tanta scienza e raffinatezza. Per esempio, supponiamo una cosa: Supponiamo che l’Europa formasse un solo stato. Chi mai penserebbe a disturbarlo in casa sua, chi mai si avviserebbe, io ve lo domando, turbare il riposo di questo sovrano del mondo?

Ed in tale supposizione, non più eserciti, non più flotte, e gli immensi capitali strappati quasi sempre ai bisogni ed alla miseria dei popoli per essere prodigati in servizio di sterminio, convertiti invece a vantaggio del popolo in uno sviluppo colossale dell’industria, nel miglioramento delle strade, nella costruzione dei ponti, nello scavamento dei canali, nella fondazione di stabilimenti pubblici, e nell’erezione delle scuole che torrebbero alla miseria ed alla ignoranza tante povere creature che in tutti i paesi del mondo, qualunque sia il loro grado di civiltà, sono condannati all’egoismo del calcolo, e della cattiva amministrazione delle classi privilegiate e potenti, all’abbrutimento, alla prostituzione dell’anima e della materia […].”.

1860, Garibaldi indirizza questo Memorandum alle Nazioni d’Europa traguardando, con la sua inedita e sconcertante lucidità, avvenimenti che ciclicamente insanguinarono l’Europa nel 900 e che si sono affacciate nuovamente alle porte dell’Europa ben oltre 160 anni dopo.

Il tema posto da Garibaldi è, però, attuale non solo per la cronaca dei nostri giorni, ma anche per il tema dell’utilizzo delle risorse e delle priorità che una società civile, che Lui considera giusta, dovrebbe avere come Faro di riferimento.  Centrale nel pensiero Garibaldino tornano i temi delle risorse per la produzione materiale e culturale a vantaggio dei popoli e non dei pochi, per l’affrancamento dalle condizioni di povertà, tornando ad indicare, tra le altre, la centralità dell’istruzione.

Con questa edizione di Giugno Slow che, con l’ardire di portare temi così impegnativi e carichi di significati, non abbandona però la consueta logica di condivisione e partecipazione gioiosa, utilizzando gli strumenti della convivialità e della narrazione, che possano rappresentare non solo testimonianza ma anche esempio. L’obiettivo è quello di continuare a rivolgersi ai giovani coinvolgendo maggiormente le reti associative nazionali, per promuovere incontri di scambio e di crescita nella bellissima cornice dell’Arcipelago di La Maddalena e di Caprera dove, un Garibaldi tutt’altro che escluso dalla scena politica, tra un impegno agricolo e l’altro, continuava nel suo impegno a favore della crescita morale, prima ancora che materiale, del popoli italiano nel quadro di una fratellanza internazionale che rappresenterà la sua personalissima Stella Polare.

Incontri e dibattiti, scambio di esperienze tra i produttori, coinvolgimento delle istituzioni e della cittadinanza sui temi della salvaguardia dell’ambiente per l’ambiente e per l’umanità, attraverso la riscoperta delle tradizioni aperte, però, all’innovazione e alla coerenza scientifica.